La lotta all’evasione è compito dello Stato, non di Comuni e professionisti
Caro Direttore,quello che è sotto gli occhi di tutti gli italiani onesti è un solo fatto: non è possibile andare avanti in questo modo.
Non è più ammissibile colpire i soliti noti, bisogna avere il coraggio di colpire le mafie, i comitati di poteri e tutte quelle associazioni di potere che condizionano negativamente lo sviluppo e non contribuiscono al sostentamento di uno stato di diritto.
Non è possibile che le tasse siano pagate solo in alcune Regioni (statistiche alla mano) e, in tale contesto, non è ammissibile trasferire la lotta all’evasione ai Comuni, perché ciò produrrebbe delazione e odio sul territorio, con minacce e ritorsioni e conseguenze non auspicabili tra segnalatori e segnalati.
I Consigli Tributari che i Comuni devono istituire per dare la caccia agli evasori funzioneranno sia al Nord che al Centro che al Sud d’Italia, oppure in certe situazioni dove regna la paura e l’omertà non verranno nemmeno istituiti?
Potenziamo la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate, ma rispettiamo il ruolo di ognuno e che tutti facciano il proprio lavoro, la classe politica in primis.
Troppo spesso abbiamo assistito a presunte riforme che, in realtà, si sono concretizzate nel mero trasferimento di compiti dello Stato ad altri soggetti o ad altre categorie, e i dottori commercialisti ne sanno qualcosa.
Roberto Cugini
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo
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