riforma fiscale
La «nuova» delega per la riforma fiscale deve aspettare
Il Governo ha preferito non approvare il testo definitivo nel CdM di ieri, per ponderare meglio gli aspetti tecnici delle misure
/ Sabato 24 marzo 2012
Ancora nulla di fatto per la “nuova” delega della riforma fiscale. Dal CdM convocato ieri sarebbe dovuto uscire il testo definitivo, ma il Governo ha preferito dare priorità agli altri temi in discussione, primi fra tutti il Decreto correttivo del DL liberalizzazioni e la riforma del lavoro, poi approvata come previsto. Per non liquidare il Ddl. delega in maniera troppo sbrigativa, “il Consiglio dei Ministri – si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi – ha ritenuto opportuno rinviare ad una seduta successiva l’approvazione del testo finale. Ciò al fine di ponderare e analizzare con maggiore attenzione i dettagli tecnici della riforma”.
Ieri, il CdM ha comunque dato il via all’esame, passando in rassegna i punti fondamentali della bozza di delega: tra gli altri, il tentativo di dare maggior certezza al sistema tributario e le misure per la lotta ad evasione, elusione ed erosione fiscale; secondo il Governo, un passo verso l’equità sarà compiuto con la riforma del catasto, mentre le nuove “green tax” e “carbon tax” – contenute nella parte relativa alla tassazione ambientale – dovrebbero avvicinare il secondo obiettivo, quello della crescita.
Non è detto che l’approvazione definitiva arrivi proprio con il prossimo CdM. Anche perché gli aspetti da considerare sono numerosi. Il più rilevante è la possibile introduzione dell’IRI, l’imposta sul reddito imprenditoriale, che andrebbe (si suppone) a sostituire l’IRES. Resta per ora confermato, invece, che la delega non conterrà né la soppressione dell’IRAP né una modifica delle aliquote IRPEF. Quest’ultima misura era stata ipotizzata dal precedente Governo, con un sistema a tre aliquote (20, 30 e 40%). Una piccola rivoluzione, che secondo il Viceministro per l’Economia, Vittorio Grilli, in questo momento non è all’ordine del giorno.
Ieri, il CdM ha comunque dato il via all’esame, passando in rassegna i punti fondamentali della bozza di delega: tra gli altri, il tentativo di dare maggior certezza al sistema tributario e le misure per la lotta ad evasione, elusione ed erosione fiscale; secondo il Governo, un passo verso l’equità sarà compiuto con la riforma del catasto, mentre le nuove “green tax” e “carbon tax” – contenute nella parte relativa alla tassazione ambientale – dovrebbero avvicinare il secondo obiettivo, quello della crescita.
Non è detto che l’approvazione definitiva arrivi proprio con il prossimo CdM. Anche perché gli aspetti da considerare sono numerosi. Il più rilevante è la possibile introduzione dell’IRI, l’imposta sul reddito imprenditoriale, che andrebbe (si suppone) a sostituire l’IRES. Resta per ora confermato, invece, che la delega non conterrà né la soppressione dell’IRAP né una modifica delle aliquote IRPEF. Quest’ultima misura era stata ipotizzata dal precedente Governo, con un sistema a tre aliquote (20, 30 e 40%). Una piccola rivoluzione, che secondo il Viceministro per l’Economia, Vittorio Grilli, in questo momento non è all’ordine del giorno.
Una riforma in 17 articoli, dall’evasione alle “tax expenditures”
Nei diciassette articoli dell’attuale bozza, si fa riferimento anche a novità in campo immobiliare, con il passaggio dal criterio dei metri quadrati a quello dei vani. Sul versante della lotta all’evasione, dovrebbe essere costituita una Commissione apposita, che comprenda l’Amministrazione finanziaria e l’ISTAT, e sia quindi in grado di valutare e redigere un Rapporto annuale sui risultati. Anche i controlli dovrebbero essere potenziati, con una più severa tracciabilità dei pagamenti, l’accertamento sintetico e la fatturazione elettronica. Lato sanzioni, la gravità dei comportamenti verrebbe misurata secondo i parametri della predeterminazione e della proporzionalità. Infine, un capitolo a parte è dedicato alle tax expenditures: la bozza di Ddl. delega prevede, infatti, che le spese fiscali ingiustificate, obsolete o “doppie” possano essere oggetto di una revisione complessiva, atta a eliminare il superfluo.
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