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giovedì 22 marzo 2012

Contenzioso

Befera: «Affidare la mediazione a un soggetto terzo sarebbe stato inutile»

Il nuovo istituto, presentato ieri dall’Agenzia delle Entrate, riguarderà i contenziosi con valore fino a 20mila euro
/ Martedì 20 marzo 2012
La mediazione tributaria obbligatoria per le liti fino a 20mila euro di valore entrerà in vigore a partire dal prossimo 1° aprile e permetterà di definire oltre il 60% delle controversie tra Fisco e contribuenti, senza il ricorso alle Commissioni tributarie. Il nuovo istituto, introdotto dal DL 98/2011, è stato presentato ieri nella sede dell’Agenzia delle Entrate, in una conferenza stampa cui hanno preso parte il Direttore dell’Agenzia, Attilio Befera, e il Direttore Affari legali e contenzioso, Vincenzo Busa.
“Questo strumento – ha spiegato Befera – permetterà di stabilire un nuovo rapporto tra cittadini e Fisco, che insieme potranno cercare una soluzione ai problemi relativi alla liquidazione dell’imposta. L’istituto, dunque, produrrà benefici sia per i contribuenti, che potranno ottenere risposte rapide in merito alla loro controversia, sia per l’Agenzia, che potrà lavorare meglio e risparmiare tempo e denaro, evitando di adire le Commissioni tributarie”.
La mediazione, come detto, riguarderà solo le liti con un valore fino a 20mila euro che, però, rappresentano la maggioranza dei ricorsi: “Dei 170.403 ricorsi presentati in Commissione tributaria provinciale nel 2011 – ha spiegato Busa – 113.253 sono potenzialmente mediabili, ovvero il 66,5%”. Riuscire, dunque, a concludere positivamente la mediazione su un numero così elevato di ricorsi, permetterebbe di produrre un effetto deflattivo importante sull’attività delle Commissioni di merito e della Cassazione, che potrebbero così dedicarsi a smaltire la mole sempre crescente di ricorsi pendenti. “Anche se nel 2011 il numero di ricorsi presentati è diminuito del 9,2% rispetto all’anno precedente – ha infatti sottolineato il Direttore Affari legali e contenzioso –, il numero delle liti pendenti è cresciuto del 5,9%, passando dai 531.384 del 2010 ai 562.988 dello scorso anno”.
Nel corso della conferenza stampa, Befera ha spiegato anche perché si è deciso di affidare la gestione della mediazione all’Ufficio legale dell’Agenzia e non ad un organismo terzo rispetto alle due parti in causa: “Questo – ha spiegato – è un istituto che esiste già in molti Paesi d’Europa. In alcuni casi, la mediazione viene svolta da un organismo interno, a volte da uno terzo. Noi abbiamo ritenuto che i nostri uffici legali, che sono uffici diversi da quelli che hanno dato luogo all’accertamento, abbiano la capacità tecnica per affrontare il problema della mediazione. Darlo ad un soggetto terzo avrebbe significato riproporre una sorta di Commissione tributaria di primo grado. A quel punto, tanto valeva lasciare tutto così”.
Sul punto, immediata la replica del Presidente del CNDCEC, Claudio Siciliotti, secondo cui “nell’istante in cui il ruolo di mediatore è affidato ad un altro ufficio della medesima Pubblica Amministrazione, che è anche controparte del contribuente nel procedimento, più che di mediazione tributaria sarebbe corretto parlare di reclamo amministrativo obbligatorio per poter poi adire le Commissioni tributarie provinciali”. Siciliotti non si è detto contrario a priori al nuovo istituto né alla necessità di “mettere le Commissioni tributarie nelle condizioni di lavorare più celermente”, obiettivo che, però, per il Presidente del CNDCEC andrebbe perseguito “potenziando la giustizia tributaria oppure introducendo una vera mediazione, con un mediatore terzo rispetto alle parti”. Favorevole alla mediazione tributaria anche Paolo Moretti, Consigliere del CNDCEC con delega alla fiscalità, “a patto che – ha spiegato – sia garantita la parità tra le parti in causa”. Solo così, ha concluso, “si potrà davvero far funzionare la mediazione e, di conseguenza, ridurre il numero di ricorsi”.
Un’ulteriore puntualizzazione Siciliotti l’ha riservata ai dati enunciati da Befera in merito al numero di controversie vinte dall’Agenzia (61,4%) e all’indice di vittoria per valore (73,5% rispetto al 70,3% del 2010): “In realtà – ha sottolineato – quei dati tengono conto anche dei giudizi intermedi e dei contenziosi estinti. Stando ai dati del MEF per il 2010, gli esiti favorevoli all’Agenzia sono stati pari al 39,76% del numero di cause e al 47,19% del valore di causa”. Numeri, questi ultimi, evidenziati e ulteriormente dettagliati dell’apposito studio predisposto da Eutekne.info (si veda “Arriva la mediazione tributaria, ma le statistiche sul contenzioso dicono altro” di oggi).
A margine della conferenza, Befera si è soffermato anche sul “richiamo” del Garante della privacy, Francesco Pizzetti, che aveva definito troppo invasivi i metodi dell’Agenzia: “La posizione del Garante – ha sottolineato – è corretta. È chiaro, però, che abbiamo 120 miliardi di evasione, e a fronte di questa situazione bisogna prendere provvedimenti di emergenza. Credo che lo stesso Garante abbia comunque sostenuto la necessità di perseverare su questa strada, magari con tutte le cautele e le precauzioni necessarie”.
Infine, il Direttore dell’Agenzia ha annunciato l’arrivo del redditometro per giugno: “Ci stiamo lavorando, ma ad ogni modo sarà pronto prima della prossima dichiarazione dei redditi. Se ci prendiamo un po’ più di tempo è perché vogliamo un prodotto efficace, utile e facile da consultare”. 

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