La Fondazione Commercialistitaliani si associa all’Ordine di Milano e chiede di spostare il termine per l’invio delle comunicazioni al 31 gennaio
Una scadenza “certamente inopportuna”. Così la Fondazione Commercialistitaliani ha definito, ieri, a mezzo comunicato stampa, il termine del 31 dicembre 2011 per la presentazione delle comunicazioni delle operazioni rilevanti ai fini IVA, di importo almeno pari a 25.000 euro, effettuate e ricevute nell’anno 2010, così come disposto dall’art. 21 del DL n. 78/2010 convertito. Sempre ieri, la stessa richiesta è stata avanzata anche dall’Unagraco.
I dati – si legge nel comunicato della Fondazione Commercialistitaliani – che i contribuenti devono inviare periodicamente all’Amministrazione finanziaria, a ritmo ormai vertiginoso, richiedono un tempo e un’attenzione sempre maggiori, specialmente quando gli adempimenti non brillano per semplicità e le istruzioni operative per chiarezza. La scadenza per l’invio telematico per le operazioni rilevanti ai fini IVA per l’anno 2010, prevista per il 31 dicembre, prorogata di diritto al 2 gennaio, poiché il 31 dicembre cade di sabato, ne è un chiaro esempio.
In particolare, l’inopportunità della scadenza è legata al fatto che, per la Fondazione, è inserita in un periodo lavorativo complesso e contornato anche da festività: per certi aspetti, si tratta di un caso simile al termine del 16 agosto che, anziché essere previsto a regime in un giorno più consono, viene sistematicamente prorogato con un DPCM urgente a ridosso del termine medesimo.
Per questa serie di motivi, unendosi alle istituzioni che già lo hanno fatto, come l’ODCEC di Milano, alla cui richiesta formale si è associato anche il CNDCEC, tramite il Consigliere delegato alla fiscalità Moretti (si veda “L’Ordine di Milano chiede la proroga per le comunicazioni” del 17 dicembre 2011), la Fondazione chiede con fermezza lo spostamento di tale scadenza almeno al 31 gennaio 2012, data peraltro già individuata – prosegue il comunicato – per le società di leasing e per coloro che svolgono attività di noleggio.
Partendo dal presupposto che l’adempimento relativo alle comunicazioni delle operazioni rilevanti ai fini IVA non creerebbe disagi all’Amministrazione finanziaria, visto che gli effetti della comunicazione non saranno nel breve periodo, la Fondazione aggiunge una richiesta più ampia: spostare la scadenza a regime dal 30 aprile al 31 ottobre di ogni anno.
Il mese di aprile, infatti, è già denso di scadenze e di adempimenti societari per i professionisti e le aziende e, nello spirito di collaborazione e buona fede con l’Amministrazione finanziaria, sarebbe opportuno non aggravare quel periodo con un altro pesante obbligo.
La Fondazione motiva la propria iniziativa con una “lunga serie di dubbi e incertezze che mettono i professionisti e le imprese in grosse difficoltà operative: a titolo di esempio, l’individuazione di situazioni qualificate come «contratti collegati», operazioni di acconto e saldo anche in annualità diverse, limite singolo o cumulato delle operazioni, note di variazione ecc., che, nonostante i chiarimenti delle circolari n. 24 e n. 28 del 2011 dell’Agenzia delle Entrate e dei commenti di illustri esperti, continuano a porre molti interrogativi e alte percentuali di possibili comportamenti difformi derivanti dall’estrema incertezza in essere”.
Non solo. Il comunicato sottolinea anche che la comunicazione ha un senso in presenza di operazioni effettuate nei confronti dei cittadini privati, ma è priva di utilità se richiesta per operazioni effettuate tra soggetti passivi. Comunque, se vi fosse una ragione recondita, si reputa “più logico e meno dispendioso tornare ai vecchi elenchi «clienti e fornitori», procedendo con la comunicazione indistinta di tutte le transazioni economiche prescindendo dalla loro tipologia e dal loro importo”.
La Fondazione Commercialistitaliani, infine, insiste nel richiedere un tavolo di confronto su questo e altri temi, nella speranza del raggiungimento di una collaborazione serena e costruttiva che possa ridurre l’enorme distanza creatasi fra l’Amministrazione finanziaria e i cittadini, semplificando, al contempo, il lavoro di tutti.
“Al di là delle opinioni sulla validità o meno dello strumento – spiega Marcello –, esistono difficoltà oggettive per i professionisti in vista della scadenza: l’adempimento è molto farraginoso e coincide con altre misure da soddisfare nello stesso periodo. E, soprattutto, necessita di software per raccogliere i dati in maniera rapida e precisa”.
/ REDAZIONE
I dati – si legge nel comunicato della Fondazione Commercialistitaliani – che i contribuenti devono inviare periodicamente all’Amministrazione finanziaria, a ritmo ormai vertiginoso, richiedono un tempo e un’attenzione sempre maggiori, specialmente quando gli adempimenti non brillano per semplicità e le istruzioni operative per chiarezza. La scadenza per l’invio telematico per le operazioni rilevanti ai fini IVA per l’anno 2010, prevista per il 31 dicembre, prorogata di diritto al 2 gennaio, poiché il 31 dicembre cade di sabato, ne è un chiaro esempio.
In particolare, l’inopportunità della scadenza è legata al fatto che, per la Fondazione, è inserita in un periodo lavorativo complesso e contornato anche da festività: per certi aspetti, si tratta di un caso simile al termine del 16 agosto che, anziché essere previsto a regime in un giorno più consono, viene sistematicamente prorogato con un DPCM urgente a ridosso del termine medesimo.
Per questa serie di motivi, unendosi alle istituzioni che già lo hanno fatto, come l’ODCEC di Milano, alla cui richiesta formale si è associato anche il CNDCEC, tramite il Consigliere delegato alla fiscalità Moretti (si veda “L’Ordine di Milano chiede la proroga per le comunicazioni” del 17 dicembre 2011), la Fondazione chiede con fermezza lo spostamento di tale scadenza almeno al 31 gennaio 2012, data peraltro già individuata – prosegue il comunicato – per le società di leasing e per coloro che svolgono attività di noleggio.
Partendo dal presupposto che l’adempimento relativo alle comunicazioni delle operazioni rilevanti ai fini IVA non creerebbe disagi all’Amministrazione finanziaria, visto che gli effetti della comunicazione non saranno nel breve periodo, la Fondazione aggiunge una richiesta più ampia: spostare la scadenza a regime dal 30 aprile al 31 ottobre di ogni anno.
Il mese di aprile, infatti, è già denso di scadenze e di adempimenti societari per i professionisti e le aziende e, nello spirito di collaborazione e buona fede con l’Amministrazione finanziaria, sarebbe opportuno non aggravare quel periodo con un altro pesante obbligo.
La Fondazione motiva la propria iniziativa con una “lunga serie di dubbi e incertezze che mettono i professionisti e le imprese in grosse difficoltà operative: a titolo di esempio, l’individuazione di situazioni qualificate come «contratti collegati», operazioni di acconto e saldo anche in annualità diverse, limite singolo o cumulato delle operazioni, note di variazione ecc., che, nonostante i chiarimenti delle circolari n. 24 e n. 28 del 2011 dell’Agenzia delle Entrate e dei commenti di illustri esperti, continuano a porre molti interrogativi e alte percentuali di possibili comportamenti difformi derivanti dall’estrema incertezza in essere”.
Non solo. Il comunicato sottolinea anche che la comunicazione ha un senso in presenza di operazioni effettuate nei confronti dei cittadini privati, ma è priva di utilità se richiesta per operazioni effettuate tra soggetti passivi. Comunque, se vi fosse una ragione recondita, si reputa “più logico e meno dispendioso tornare ai vecchi elenchi «clienti e fornitori», procedendo con la comunicazione indistinta di tutte le transazioni economiche prescindendo dalla loro tipologia e dal loro importo”.
La Fondazione Commercialistitaliani, infine, insiste nel richiedere un tavolo di confronto su questo e altri temi, nella speranza del raggiungimento di una collaborazione serena e costruttiva che possa ridurre l’enorme distanza creatasi fra l’Amministrazione finanziaria e i cittadini, semplificando, al contempo, il lavoro di tutti.
La stessa richiesta è arrivata ieri dall’Unagraco
La preoccupazione per la vicina scadenza degli elenchi “clienti e fornitori” ha spinto anche l’Unagraco (Unione nazionale commercialisti ed esperti contabili) a chiedere la proroga di un mese, come annunciato ieri a Napoli dal Presidente Raffaele Marcello.“Al di là delle opinioni sulla validità o meno dello strumento – spiega Marcello –, esistono difficoltà oggettive per i professionisti in vista della scadenza: l’adempimento è molto farraginoso e coincide con altre misure da soddisfare nello stesso periodo. E, soprattutto, necessita di software per raccogliere i dati in maniera rapida e precisa”.
/ REDAZIONE
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