Fiscalità internazionale
Guardia di Finanza e commercialisti a confronto sulla fiscalità internazionale
Si è svolto ieri, a Torino, un convegno di analisi sul tema, organizzato da Comando regionale delle Fiamme Gialle e da ODCEC di Torino
/ Sabato 03 dicembre 2011
In apertura di lavori, il Comandante Regionale delle Fiamme Gialle, Generale Carlo Ricozzi, ha precisato che quello di ieri è stato il “primo convegno organizzato insieme all’Ordine dei Commercialisti”. Il motivo della decisione si spiega col fatto che, ha proseguito, “crediamo che il prestigio storico della Guardia di Finanza non basti da solo per governare una realtà complessa come la funzione di polizia economico-finanziaria; perché siamo consapevoli di essere giudicati dai cittadini non solo per le missioni istituzionali, ma anche per il modo, per lo stile con cui svolgiamo le funzioni. La verifica fiscale è imperniata sul contraddittorio e non c’è contraddittorio se manca la volontà di mettersi in gioco e di accedere al confronto, di conoscere e di farsi conoscere”.
Anche il Presidente dell’Ordine di Torino, Aldo Milanese, ha concordato sull’importanza della collaborazione, sottolineando che “la presenza di una delegazione istituzionale vuole testimoniare proprio la volontà di rafforzare le istituzioni, in particolare in questo momento economicamente difficile”.
Da tali premesse è quindi nata l’idea di un momento di confronto su aspetti legati alla fiscalità internazionale. All’evento, oltre all’intervento di autorità come il Procuratore capo della Repubblica di Torino, Gian Carlo Caselli, e il Direttore della DRE Piemonte, Rossella Orlandi, hanno partecipato il Comandante Provinciale delle Fiamme Gialle torinesi, Generale Giuseppe Gerli, i Comandanti provinciali della GdF di tutto il Piemonte, il Comandante del Nucleo Polizia Tributaria Torino della stessa GdF, Col. t.ST Danilo Petrucelli, numerosi professionisti, funzionari dell’Agenzia e studenti della Facoltà di Economia.
Scendendo nel dettaglio degli argomenti affrontati nel corso della mattinata di ieri, il Ten. Colonnello t.ST Gaetano Cutarelli, Comandante del I Gruppo Tutela Entrate del Nucleo Polizia Tributaria Torino, ha analizzato la disciplina normativa dell’esterovestizione societaria e i profili applicativi della presunzione legale relativa, ex art. 73, comma 5-bis del TUIR, annunciando che “la Guarda di Finanza s’impegnerà affinché le verifiche in tema di residenza fiscale dei soggetti esteri siano effettivamente volte a sconfessare quelle strutture estere fittizie”, oltre a ricordare l’importanza di non limitare la possibilità del contribuente di fornire elementi in senso contrario alla presunzione, attivando un procedimento rispettoso del contraddittorio.
Roberto Maria Cagnazzo, dottore commercialista in Torino, ha invece parlato della tassazione delle imprese estere controllate, sottolineando come sia necessario, anche a livello di CFC, ridurre i costi amministrativi, perché i costi della produzione di documentazione sono elevati.
La disciplina del “transfer pricing” è stata invece al centro dell’intervento di Maria Paola Mastroeni, Capo Settore internazionale della Direzione centrale accertamento dell’Agenzia, che ha focalizzato la propria relazione sulle disposizioni del TUIR e sulle Linee guida dell’OCSE. L’argomento ha una certa rilevanza, se si pensa che, proprio secondo gli ultimi dati OCSE – ha spiegato –, un terzo delle transazioni mondiali è attribuibile a imprese collegate nell’ambito multinazionale.
Sullo scambio di informazioni per fini fiscali, attraverso la collaborazione tra Amministrazioni finanziarie, si è soffermato il Prof. Claudio Sacchetto, Ordinario alla Facoltà di Economia dell’Università di Torino. In particolare, il docente ha parlato dell’acquisizione di dati mediante reati (come nel caso, recente, della “Lista Falciani”), fornendo un resoconto dell’utilizzo di tale lista da parte dei diversi Paesi: ad esempio, la Germania ha dato l’ok all’utilizzo, mentre la giurisprudenza francese ne ha dichiarato l’illegittimità. Sacchetto ha anche ricordato l’accordo firmato tra Svizzera e Stati Uniti per il contenzioso fiscale riguardante i clienti di banca Ubs, con un’intesa che ha però permesso di mantenere intatto il segreto bancario e di non violare le leggi svizzere. In base all’accordo, infatti, non sono stati svelati in modo indiscriminato i nomi degli oltre 50mila clienti americani, ma solo di coloro che avevano commesso un reato fiscale.
Prima del classico momento dedicato a quesiti e conclusioni dei lavori, il Maresciallo Aiutante Marco Bargagli, capo pattuglia verifiche complesse del Nucleo P.T. GdF Torino, infine, ha illustrato le holding europee come strumento di pianificazione fiscale. Dopo aver definito le caratteristiche delle holding company, ha parlato dei “paradisi” Olanda e Lussemburgo, della tassazione della holding italiana dopo la riforma IRES, portando alcuni esempi di tax planning e spiegando quali sono gli strumenti di contrasto ai fenomeni di abuso e le proposte di modifica OCSE in materia.
Ha moderato l’incontro il Ten. Col. t.ST Mario Salerno, Capo Ufficio Operazioni del Nucleo Polizia Tributaria Torino della Guardia di Finanza.
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