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sabato 26 novembre 2011

INTERVISTA : rapporti con l'amministrazione finanziaria

rapporti con l'amministrazione finanziaria

Moretti: «Imperativo collaborare con l’Agenzia»

Il Consigliere del CNDCEC con delega alla fiscalità parla di adempimenti, semplificazione e rapporti con le Entrate
/ Venerdì 25 novembre 2011
Lo scorso 16 novembre, l’Agenzia delle Entrate emanava il provvedimento con cui venivano definite le modalità di applicazione dell’art. 2 comma 36-sexiesdecies del DL n. 138/2011 convertito, relativo alla comunicazione dei dati sui beni dell’impresa concessi in godimento a soci o familiari (si veda “Efficacia retroattiva per i beni in godimento ai soci” del 17 novembre). Un provvedimento che, ampliando l’ambito applicativo di quella norma, ha conseguentemente aumentato la mole di dati che i contribuenti, per il tramite dei loro rappresentanti fiscali, devono inviare all’Agenzia. Torna d’attualità, dunque, il tema degli adempimenti fiscali a carico dei professionisti; abbiamo affrontato l’argomento con Paolo Moretti, Consigliere del CNDCEC con delega alla fiscalità, con cui abbiamo parlato anche delle norme sulla semplificazione fiscale.
Consigliere Moretti, è lecito pensare che l’ampliamento dell’ambito di applicazione di questa norma creerà ulteriori problemi a molti colleghi?
“Non so, molti colleghi dicono di sentirsi oppressi dalla mole sempre crescente di adempimenti che ci chiede l’Agenzia delle Entrate. Ma la verità è che, spesso, non consideriamo che il 90% degli studi, specie quelli che stanno al Centro-Sud, non si occupano di consulenza aziendale e vanno avanti proprio grazie a quegli adempimenti. In più, vorrei chiarire che quando l’Agenzia impone nuovi adempimenti, non si rivolge direttamente al commercialista, ma al contribuente che, in teoria, potrebbe chiedere aiuto anche ad altri soggetti e non per forza al commercialista. Per questo, credo che non si possa criticare l’Agenzia per la mole di adempimenti. Possiamo criticare nel merito, dicendo, in qualità di tecnici, quali di quegli adempimenti sono sbagliati o inutili, ma non possiamo lamentarci della loro mole, anche perché, come detto, spesso quegli adempimenti sono la principale fonte di sostentamento degli studi”.
Con chi bisogna prendersela, allora? 
“Il problema non è l’Agenzia, ma il Legislatore che, molto spesso, interviene su materie tecniche senza nemmeno rendersi conto delle conseguenze che possono avere quelle leggi. Prendiamo il caso della semplificazione. Ad esempio, la norma sui collegi sindacali non può essere definita una semplificazione. Non si può pensare di ridurre un collegio che ha un’importante funzione di controllo sull’attività dell’azienda ad una figura monocratica, pensando così di aver semplificato le cose. E lo stesso si può dire per quel che riguarda l’eliminazione della contabilità per le società semplici e i lavoratori autonomi. Ripeto, sono convinto che molti non sappiano nemmeno quello che scrivono, perché è impossibile non rendersi conto dell’importanza della contabilità e dei problemi che può creare questo provvedimento, ad esempio, sulla compilazione delle dichiarazioni dei redditi. Mettiamo il caso, tutt’altro che scontato, che si riesca ad eseguire pagamenti solo con metodi tracciabili: quando andremo a fare la dichiarazione dei redditi, dove li prenderemo i dati che ci servono? Dall’estratto conto bancario? Capisce che è una cosa inverosimile, senza considerare le conseguenze per la nostra categoria. Perché, nel momento in cui il contribuente si renderà conto che non c’è più bisogno della contabilità, né di fare la dichiarazione dei redditi alla vecchia maniera, comincerà anche a chiedersi quale sia l’utilità del commercialista. Magari non avrà più bisogno di noi, e il passo successivo sarà che molti studi saranno costretti a chiudere”.
Certo, però, che è stata l’Agenzia, con il suo provvedimento, a estendere l’ambito di applicazione della norma sui beni in godimento a soci e familiari.
“Vero, ma non possiamo prendercela con l’Agenzia che, in un certo senso, ha ragione a ritenere che molti utilizzino le società di comodo per evadere la tassazione sui beni che, in realtà, sono in godimento di soci e familiari. Certo, quel provvedimento crea dei problemi riguardo, ad esempio, alla retroattività della norma, che contesto fermamente, ma anche in merito all’applicazione di quest’ultima alle società quotate, altra questione che va risolta. Prima di ogni altra cosa, però, noi abbiamo bisogno di norme certe e non di un quadro normativo che cambi in continuazione. Per questo bisogna rivolgersi al Legislatore, e bisogna farlo assieme all’Agenzia, che persegue gli stessi obiettivi che ci poniamo noi, a partire dalla lotta all’evasione fiscale”.
La parola d’ordine, dunque, è collaborazione?
“Assolutamente sì. Ho scritto a Befera, dicendogli che abbiamo necessità di collaborare, perché il Paese sta attraversando un momento difficile e solo lavorando insieme possiamo risolvere i problemi. Il Direttore dell’Agenzia parla spesso di compliance (l’indice di adesione spontanea al Fisco, ndr), ma quell’indice può aumentare solo attraverso una fattiva collaborazione”.

1 commento:

  1. ...“Non so, molti colleghi dicono di sentirsi oppressi dalla mole sempre crescente di adempimenti che ci chiede l’Agenzia delle Entrate. Ma la verità è che, spesso, non consideriamo che il 90% degli studi, specie quelli che stanno al Centro-Sud, non si occupano di consulenza aziendale e vanno avanti proprio grazie a quegli adempimenti. In più, vorrei chiarire che quando l’Agenzia impone nuovi adempimenti, non si rivolge direttamente al commercialista, ma al contribuente che, in teoria, potrebbe chiedere aiuto anche ad altri soggetti e non per forza al commercialista. Per questo, credo che non si possa criticare l’Agenzia per la mole di adempimenti.''....
    O MIO DIO....MA CHI è QUESTO???? CHI GLI HA DATO LA PAROLA E LA POLTRONA???? MA CHE SCIOCCHEZZE DICE????
    1° ...MI SEMBRA OVVIO CHE IL CONTRIBUENTE SI FACCIA SEGUIRE DAL SUO COMMERCIALISTA ...E NON DA ALTRI ....
    2° ....IL TUTTO IN MANIERA DEL TUTTO GRATUITA...COME SE TUTTO GLI FOSSE DOVUTO...IN QUANTO L'IMMENSA MOLE DI LAVORO EXTRA RICHIESTO DALL'AE....è GIA' NATURALMENTE COMPRESA NELLA PARCELLA....!!!
    3° ..NON SI PUò CRITICARE L'AGENZIA PER LA MOLE DI LAVORO????? VORREI DIRE A QUESTO SIGNORE, AL CONSIGLIO DELL'ORDINE E A TUTTI....CHE SIAMO TRISTEMENTE SOMMERSI DAGLI ADEMPIMENTI, CHE BOCCHEGGIAMO TRA LE CARTE E GLI ADEMPIMENTI, E CHE SFIORIAMO L'ESAURIMENTO NERVOSO.....OLTRE AL FATTO, NON DI POCO CONTO, CHE L'AE, CI OBBLIGA AD UN LAVORO DEMANDATO AGLI IMPIEGATI E FUNZIONARI DELLA STESSA, E ALLA GUARDIA DI FINANZA, CORPO PREDIPOSTO EX LEGE, AL CONTROLLO FISCALE, .....TUTTA GENTE CHE PERCEPISCE UN COMPENSO PER TALE LAVORO.....MENTRE A NOI RESTA SOLO L'ONERE.....LA RABBIA, L'ANSIA, E ZERO COMPENSI PER IL MAXILAVORO.....!!

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