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martedì 15 novembre 2011

iniziative di categoria Arte e cultura, un’opportunità per lo sviluppo e per i commercialisti

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Arte e cultura, un’opportunità per lo sviluppo e per i commercialisti

Domani, a Torino, il Congresso nazionale a cura di ADC e Ordine locale sull’importanza del patrimonio culturale per la crescita e per la professione
/ Martedì 15 novembre 2011
Arte e cultura come possibili motori per creare ricchezza nel nostro Paese. Perché ciò sia possibile, bisogna però valorizzare l’industria culturale, il turismo, la cultura stessa come brand, che accompagna le imprese italiane nel mondo. A tal fine, l’ADC e l’ODCEC di Torino hanno organizzato il Congresso nazionale dal titolo “Arte e cultura per creare sviluppo – Una funzione del dottore commercialista. Beni artistici e opportunità di business”, in programma domani, a partire dalle 9, al Teatro Vittoria in via Gramsci 4 a Torino.
Dopo gli interventi di saluto di Mario Turetta, direttore regionale per i beni paesaggistici e culturali del Piemonte, Walter Anedda, presidente della CNPADC, Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni e di rappresentanti sindacali di categoria, apriranno i lavori la presidente nazionale di ADC, Vilma Iaria, il presidente nazionale del CNDCEC Claudio Siciliotti e il presidente dell’Ordine di Torino Aldo Milanese. Molti i relatori, tra cui figurano: Guido Candela, responsabile dell’Osservatorio Economico Beni Artistici di Nomisma; Renzo Iorio, presidente di Federturismo Confindustria; Roberto Grossi, presidente di Federculture; suor Giuliana Galli, vicepresidente della Compagnia di San Paolo; Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno; Ugo Nespolo, presidente del Museo del Cinema di Torino; l’artista Alessandro Bergonzoni e i conduttori televisivi Syusy Blady e Patrizio Roversi.
Obiettivo del convegno è mettere in evidenza sia l’importanza del nostro patrimonio artistico, culturale, ambientale e creativo, sia le sue potenzialità di creare indotto economico e un nuovo ambito di operatività per la professione. Del resto, i dati parlano chiaro: l’industria culturale vale il 4,9% del PIL. Tale valore, assieme a quello del turismo culturale, pari al 3% del PIL, delinea uno dei più rilevanti settori dell’economia nazionale. Arte e cultura, infatti, costituiscono un settore in controtendenza rispetto alla crisi: tra il 2009 e il 2010 è cresciuta del 4,9% la quota spesa dalle famiglie in cultura, per un totale di 65,5 miliardi di euro, e sono aumentate del 3,82% le presenze a mostre e musei: lo Stato, però, destina solo circa lo 0,2% del proprio bilancio al patrimonio culturale.
“Siamo convinti – spiega la presidente dell’ADC, Vilma Iaria – che in un momento di crisi come quello attuale anche i commercialisti debbano contribuire per risollevare l’economia. Le loro competenze possono e devono crescere nel ruolo di supporto e di guida a enti e imprese che operano nel settore dell’arte, della cultura e della valorizzazione del territorio”. La crisi attuale, infatti, nasce anche dal fatto che “l’economia ha pensato di poter fare a meno dell’etica, ma la situazione di oggi dimostra che non è possibile. Arte e cultura, poi, fanno parte di una filiera importante che comprende tutto il made in Italy e possono contribuire alla crescita del Paese. Hanno un’importanza strategica enorme, che dobbiamo valorizzare, anche come professionisti”. Che il patrimonio culturale italiano rappresenti una sorta di “capitale dormiente” che va risvegliato con creatività e coraggio è dimostrato anche dal fatto che il 2010 ha visto un incremento di oltre il 9% delle erogazioni liberali effettuate dalla imprese a favore di cultura (44%) e spettacolo (56%), rispetto all’anno precedente. Ecco perché andrebbe incentivata una politica che privilegi più investimenti e meno sussidi, per la quale è necessario un cambiamento di mentalità.
Cuore del convegno sono sette “Focus”. Il primo ruota intorno alla domanda “Economia e cultura vanno insieme?”, mentre il secondo affronta il tema “Proprietà, possesso, garanzie e diritto di seguito delle opere d’arte”. Il terzo, invece, presenta alcuni case histories. Altri focus riguardano “La pianificazione degli interventi di recupero e il disegno urbano: il ruolo del professionista” e “Arte e cultura per crescere”. Gli ultimi due focus parlano di “Iniziative culturali come elemento di sviluppo” e di “Fondazioni e la ricaduta sul territorio”.
Lucia Starola, dottore commercialista in Torino, partecipa al focus sulla pianificazione degli interventi di recupero: “Anche l’arte e la cultura – spiega – sono soggette alle regole dell’economia, del diritto, del Fisco. Quindi, anche in questo ambito, all’aspetto umano di arricchimento dei valori della persona si affianca quello professionale di assistenza e consulenza a persone, enti e imprese del settore. L’ambito delle norme relative al settore è molto vasto e presenta alcuni punti di criticità, che potrebbero essere migliorati o eliminati, senza costi per lo Stato, e sui quali la nostra professione è in grado di presentare concrete proposte correttive. Altra fattispecie di grande interesse è la sponsorizzazione”.
La giornata si concluderà con una cerimonia a Palazzo Carignano, nel corso della quale l’ ADC proclamerà i vincitori della terza edizione del “Premio Auxi 2011 – Commercialisti accanto”: saranno premiati tre imprenditori che, con l’aiuto dei loro commercialisti, hanno saputo ristrutturare e rilanciare l’azienda. Un premio speciale sarà poi consegnato a un commercialista che si è particolarmente distinto per la sua attività professionale nel campo dell’arte.

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