riforma fiscale
Nella bozza di riforma fiscale, torna la rilevanza penale nell’abuso di diritto
È una delle ultime modifiche apportate al testo, che a giorni potrebbe incassare un nuovo via libera da parte del Consiglio dei Ministri
/ Venerdì 08 giugno 2012
La bozza di legge delega per la riforma fiscale potrebbe approdare a giorni sul tavolo del Governo, con qualche modifica rispetto alla versione precedente (si veda “Via libera alla delega per la riforma fiscale” del 17 aprile 2012). È quanto emerso ieri a margine del Consiglio dei Ministri: stando alle indiscrezioni di stampa, dal nuovo testo sarebbe stata cancellata l’esclusione della rilevanza penale nell’abuso di diritto, sulla scorta della recente giurisprudenza di legittimità in base alla quale l’elusione fiscale costituisce reato.
Il Ddl. delega era rimasto “sospeso” dalla metà di aprile, in attesa che i Ministeri della Giustizia e dell’Economia effettuassero le opportune modifiche per andare incontro ai dubbi espressi dal Capo dello Stato e dall’opposizione. Sparisce dunque dalla bozza, al Capo II (“Contrasto all’evasione e all’elusione e revisione del rapporto tra Fisco e contribuente”), il punto d) dell’art. 5, e viene così reintrodotta la rilevanza penale per i “comportamenti ascrivibili a fattispecie abusive”.
Nella nuova bozza, inoltre, all’art. 8, si ribadisce la necessità di precisare i confini tra evasione ed elusione, con annessa revisione del sistema sanzionatorio. Le sanzioni dovrebbero quindi – come si evince dal testo circolato nella giornata di ieri – seguire “criteri di predeterminazione e proporzionalità rispetto alla gravità dei comportamenti, prevedendo la punibilità con la pena detentiva compresa fra un minimo di sei mesi e un massimo di sei anni”. Dovrebbe poi essere operata una revisione del regime della dichiarazione infedele e del sistema sanzionatorio amministrativo; si pensa, infine, a una possibile riduzione delle sanzioni per le fattispecie meno gravi, rispetto alle quali si potrebbero applicare sanzioni amministrative al posto di quelle penali.
In realtà, nelle ore precedenti il CdM, sembrava che la riunione dovesse affrontare anche il Decreto sviluppo, ma così non è stato: il Governo ha preferito dedicare al tempo un incontro a sé, e tutto potrebbe quindi slittare ai Consigli dei Ministri convocati per oggi e domani.
Il Ddl. delega era rimasto “sospeso” dalla metà di aprile, in attesa che i Ministeri della Giustizia e dell’Economia effettuassero le opportune modifiche per andare incontro ai dubbi espressi dal Capo dello Stato e dall’opposizione. Sparisce dunque dalla bozza, al Capo II (“Contrasto all’evasione e all’elusione e revisione del rapporto tra Fisco e contribuente”), il punto d) dell’art. 5, e viene così reintrodotta la rilevanza penale per i “comportamenti ascrivibili a fattispecie abusive”.
Nella nuova bozza, inoltre, all’art. 8, si ribadisce la necessità di precisare i confini tra evasione ed elusione, con annessa revisione del sistema sanzionatorio. Le sanzioni dovrebbero quindi – come si evince dal testo circolato nella giornata di ieri – seguire “criteri di predeterminazione e proporzionalità rispetto alla gravità dei comportamenti, prevedendo la punibilità con la pena detentiva compresa fra un minimo di sei mesi e un massimo di sei anni”. Dovrebbe poi essere operata una revisione del regime della dichiarazione infedele e del sistema sanzionatorio amministrativo; si pensa, infine, a una possibile riduzione delle sanzioni per le fattispecie meno gravi, rispetto alle quali si potrebbero applicare sanzioni amministrative al posto di quelle penali.
Discussione del Decreto sviluppo rimandata
Nulla dovrebbe cambiare per le restanti parti del testo: dall’obiettivo di una maggiore equità e trasparenza del sistema fiscale, “orientato alla crescita”, alle disposizioni in tema di monitoraggio e stima dell’evasione (di concerto con l’ISTAT), monitoraggio dell’erosione, governance aziendale, semplificazione, gestione del rischio fiscale, revisione del contenzioso tributario e della tassazione e, non ultima, riforma del Catasto.In realtà, nelle ore precedenti il CdM, sembrava che la riunione dovesse affrontare anche il Decreto sviluppo, ma così non è stato: il Governo ha preferito dedicare al tempo un incontro a sé, e tutto potrebbe quindi slittare ai Consigli dei Ministri convocati per oggi e domani.
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