adempimenti
Sospesi gli adempimenti tributari nelle zone colpite dal sisma in Emilia
Lo prevede lo schema di DM in materia, mentre non è ancora stata ufficializzata la proroga al 9 luglio per saldo 2011 e primo acconto 2012
/ Sabato 02 giugno 2012
Lo prevede lo schema di decreto del Ministero dell’Economia pubblicato ieri sul sito del Dipartimento delle Finanze, relativo alla sospensione, ai sensi dell’art. 9, comma 2 della L. n. 212/2000, dei termini per l’adempimento degli obblighi tributari a favore dei contribuenti colpiti dal terremoto verificatosi nel territorio dei Comuni delle Province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo, riportati nell’allegato 1 al decreto.
Il DM stabilisce, inoltre, che la sospensione si applica nei confronti dei soggetti, anche in qualità di sostituti d’imposta diversi dalle persone fisiche, aventi la sede legale od operativa nel territorio dei Comuni citati. Comunque, le ritenute già operate in qualità di sostituti d’imposta devono essere versate.
Ancora, per le città di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, la sospensione sarà subordinata alla richiesta del contribuente che dichiari l’inagibilità della casa di abitazione, dello studio professionale o dell’azienda, verificata dall’Autorità comunale, che deve poi trasmettere, entro 20 giorni, copia dell’atto di verificazione all’Agenzia delle Entrate.
Infine, il provvedimento stabilisce che, con successivo DM, possono essere individuati altri Comuni colpiti dal sisma ai quali applicare la sospensione, sulla base delle comunicazioni del Dipartimento della Protezione civile.
Le modalità di effettuazione dei versamenti sospesi verranno poi indicate in un ulteriore decreto del Ministero dell’Economia e delle finanze.
Il provvedimento di sospensione è stato reso noto poche ore dopo che Equitalia aveva comunicato, in attesa di provvedimenti normativi ad hoc che stabilissero quali fossero i Comuni interessati dallo stato di emergenza, di aver provveduto in via autonoma a sospendere ogni attività di riscossione – riscossione delle somme iscritte a ruolo, attività esecutive e cautelari, notifica delle cartelle di pagamento e degli altri atti di riscossione – nelle zone colpite dal terremoto: in particolare in tutti i Comuni delle Province di Bologna (ad eccezione del Comune di Bologna), Ferrara, Reggio Emilia, Modena, Mantova e Rovigo.
L’ufficializzazione della sospensione degli adempimenti segue le richieste arrivate, nei giorni scorsi, prima da ANC e UNGDCEC, e poi dallo stesso CNDCEC (si vedano “L’ANC chiede il rinvio delle scadenze per i Comuni colpiti dal sisma” del 24 maggio e “Terremoto, il CNDCEC chiama MEF e Agenzia per la proroga delle scadenze” del 29 maggio).
Ancora nessuna notizia ufficiale, invece, nonostante le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi, sulla proroga del termine relativo ai versamenti delle imposte in scadenza per il 16 giugno prossimo (quindi il 18, perché il 16 cade di sabato), come segnalato ieri da un nostro lettore (si veda “Le scadenze del 16 giugno e la proroga che non c’è”).
Ieri il CNDCEC ha chiesto di ufficializzare la proroga
Per tale motivo, il Presidente del CNDCEC, Claudio Siciliotti, è intervenuto, ieri, sulla questione, chiedendo di “formalizzare questa benedetta proroga”, perché “non è possibile lavorare in questo perdurante clima d’incertezza”.Il tema è quello dei versamenti del saldo 2011 e primo acconto 2012 delle imposte sul reddito, la cui originaria scadenza risulterebbe fissata per il prossimo 18 giugno, ma che, per i contribuenti soggetti agli studi di settore, dovrebbe essere prorogata al 9 luglio.
“Saranno almeno 10 giorni – ha proseguito Siciliotti – che sulla stampa è uscita la notizia che è alla firma del Premier Monti il DPCM che dispone una proroga inevitabile, stante i ritardi nel rilascio dei software. Siamo ben consapevoli di quante cose di assai maggiore importanza debbano occuparsi il Governo e il suo Primo Ministro, ma proprio perché si tratta di un atto praticamente dovuto, tanto più arrivati a questo punto, lo si renda ufficiale e basta”.
Questo stato di incertezza, infatti, secondo il CNDCEC, rende ancora più difficile la pianificazione del lavoro negli studi dei commercialisti italiani che predispongono il conteggio delle imposte e le deleghe di pagamento di decine e talvolta centinaia contribuenti.
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