iniziative di categoria
Mediazione tributaria, oggi confronto a Palermo
Rappresentanti dell’Agenzia e professionisti chiedono chiarezza sul nuovo istituto
/ Martedì 26 giugno 2012
La mediazione tributaria, istituto voluto per ridurre il numero di contenziosi tra Fisco e contribuenti, entrato in vigore lo scorso 1° aprile, continua ad essere uno dei principali temi di discussione all’interno della categoria. L’argomento, infatti, verrà affrontato nuovamente questo pomeriggio, nel corso del convegno organizzato dall’ODCEC di Palermo, in collaborazione con Eutekne e l’Agenzia delle Entrate.
Un evento, intitolato “Reclamo, mediazione e altri strumenti deflattivi del contenzioso tributario”, nel corso del quale si confronteranno docenti universitari, professionisti e rappresentanti dell’Agenzia, con l’obiettivo di “fare chiarezza” su un istituto che, a sentire Santo Russo, desta ancora diverse perplessità. Su tutte, quella legata alla paventata assenza di terzietà, dato che il ruolo di mediatore sarà ricoperto da un rappresentante della medesima Agenzia che è anche parte in causa nella controversia: “Noi – spiega il Presidente dell’ODCEC palermitano – crediamo molto nell’istituto della mediazione e lo abbiamo dimostrato aprendo alla mediazione civile. Ma quella è una cosa ben diversa rispetto alla mediazione tributaria, perché presuppone un giudice terzo che nel secondo caso non c’è. Certo, ci sarà un ufficio diverso che si occuperà della pratica, ma rimane un ufficio che dipende dalla medesima direzione provinciale”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Vicepresidente dell’Ordine locale, Nicolò La Barbera, secondo cui il successo di questo istituto passa anche dalle capacità degli attori in gioco: “Lo spirito della norma – sottolinea La Barbera – è assolutamente da condividere. Se è vero che la mediazione potrebbe potenzialmente riguardare oltre il 56% dei contenziosi, questo è un treno che non dobbiamo perdere. Per farlo, però, c’è bisogno che tutti facciano un salto di qualità. I professionisti, ma anche l’Amministrazione finanziaria. Per l’Agenzia, il problema principale sarà proprio quello di riuscire ad essere parte in causa e, nello stesso tempo, imparziale giudice tra le parti. E questo, ad oggi, è tutt’altro che scontato. Senza una vera terzietà di giudizio questo istituto non potrà mai decollare e avremo perso una grande occasione”. Per questo, proprio nel corso della tavola rotonda di oggi, La Barbera rilancerà la proposta di affidare la mediazione tributaria al Garante del contribuente, anche nell’ottica del potenziamento di una figura che forse è stata troppo presto dimenticata.
I dubbi, però, non si esauriscono in riferimento alla mancanza di un giudice terzo. I commercialisti, infatti, si chiedono se la mediazione riuscirà realmente ad abbattere i costi del contenzioso, così come sostenuto dalla stessa Agenzia: “Per come è stato pensato – continua Russo –, sembra essere un istituto molto simile all’accertamento con adesione. Ma, allora, se l’ufficio e il contribuente hanno già la possibilità di chiudere la controversia ed evitare il contenzioso attraverso questo strumento, che senso ha andare oltre e costringere a presentare un reclamo che, al di là del nome diverso, è un ricorso a tutti gli effetti? Un documento che non si potrà certo realizzare in pochi minuti. Servono argomenti, documentazioni a sostegno della propria tesi, ricerche di prassi e di diritto che, ovviamente, prevedono anche dei costi da sostenere”.
Anche sulle modalità di redazione del reclamo, dunque, la categoria aspetta chiarimenti: “Almeno sulla carta – aggiunge La Barbera – il reclamo potrebbe avere un’importante funzione premiale, risultando utilissimo per il professionista che, con un atto solo, avrà già instaurato il contenzioso. Ma bisogna capire come lo intenderà l’Agenzia. Non vorrei che fosse solo un modo, da parte loro, per conoscere prima le motivazioni del ricorso. Questo è proprio quello che, in molti casi, è capitato con gli accertamenti con adesione, che spesso sono serviti al Fisco solo per prendere tempo e conoscere le motivazioni del ricorso”.
A questi dubbi cercheranno di dare risposta, nel corso della tavola rotonda moderata dal Direttore di Eutekne.info, Enrico Zanetti, non solo docenti universitari come Andrea Parlato e Salvatore Sammartino, ma anche Giovanni Badagliacca e Antonia Barbara, rispettivamente Capo Ufficio legale della Direzione provinciale e regionale dell’Agenzia.
L’evento, in programma presso la sede della Direzione regionale dell’Agenzia (Sala Blu, via Konrad Roentgen, ore 15), si aprirà con i saluti istituzionali di Castrense Giamportone, Direttore regionale delle Entrate, cui faranno seguito gli interventi dello stesso Russo e di Sandro Paino, Presidente degli avvocati tributaristi di Palermo.
FONTE:EUTEKNE
Un evento, intitolato “Reclamo, mediazione e altri strumenti deflattivi del contenzioso tributario”, nel corso del quale si confronteranno docenti universitari, professionisti e rappresentanti dell’Agenzia, con l’obiettivo di “fare chiarezza” su un istituto che, a sentire Santo Russo, desta ancora diverse perplessità. Su tutte, quella legata alla paventata assenza di terzietà, dato che il ruolo di mediatore sarà ricoperto da un rappresentante della medesima Agenzia che è anche parte in causa nella controversia: “Noi – spiega il Presidente dell’ODCEC palermitano – crediamo molto nell’istituto della mediazione e lo abbiamo dimostrato aprendo alla mediazione civile. Ma quella è una cosa ben diversa rispetto alla mediazione tributaria, perché presuppone un giudice terzo che nel secondo caso non c’è. Certo, ci sarà un ufficio diverso che si occuperà della pratica, ma rimane un ufficio che dipende dalla medesima direzione provinciale”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Vicepresidente dell’Ordine locale, Nicolò La Barbera, secondo cui il successo di questo istituto passa anche dalle capacità degli attori in gioco: “Lo spirito della norma – sottolinea La Barbera – è assolutamente da condividere. Se è vero che la mediazione potrebbe potenzialmente riguardare oltre il 56% dei contenziosi, questo è un treno che non dobbiamo perdere. Per farlo, però, c’è bisogno che tutti facciano un salto di qualità. I professionisti, ma anche l’Amministrazione finanziaria. Per l’Agenzia, il problema principale sarà proprio quello di riuscire ad essere parte in causa e, nello stesso tempo, imparziale giudice tra le parti. E questo, ad oggi, è tutt’altro che scontato. Senza una vera terzietà di giudizio questo istituto non potrà mai decollare e avremo perso una grande occasione”. Per questo, proprio nel corso della tavola rotonda di oggi, La Barbera rilancerà la proposta di affidare la mediazione tributaria al Garante del contribuente, anche nell’ottica del potenziamento di una figura che forse è stata troppo presto dimenticata.
I dubbi, però, non si esauriscono in riferimento alla mancanza di un giudice terzo. I commercialisti, infatti, si chiedono se la mediazione riuscirà realmente ad abbattere i costi del contenzioso, così come sostenuto dalla stessa Agenzia: “Per come è stato pensato – continua Russo –, sembra essere un istituto molto simile all’accertamento con adesione. Ma, allora, se l’ufficio e il contribuente hanno già la possibilità di chiudere la controversia ed evitare il contenzioso attraverso questo strumento, che senso ha andare oltre e costringere a presentare un reclamo che, al di là del nome diverso, è un ricorso a tutti gli effetti? Un documento che non si potrà certo realizzare in pochi minuti. Servono argomenti, documentazioni a sostegno della propria tesi, ricerche di prassi e di diritto che, ovviamente, prevedono anche dei costi da sostenere”.
Anche sulle modalità di redazione del reclamo, dunque, la categoria aspetta chiarimenti: “Almeno sulla carta – aggiunge La Barbera – il reclamo potrebbe avere un’importante funzione premiale, risultando utilissimo per il professionista che, con un atto solo, avrà già instaurato il contenzioso. Ma bisogna capire come lo intenderà l’Agenzia. Non vorrei che fosse solo un modo, da parte loro, per conoscere prima le motivazioni del ricorso. Questo è proprio quello che, in molti casi, è capitato con gli accertamenti con adesione, che spesso sono serviti al Fisco solo per prendere tempo e conoscere le motivazioni del ricorso”.
A questi dubbi cercheranno di dare risposta, nel corso della tavola rotonda moderata dal Direttore di Eutekne.info, Enrico Zanetti, non solo docenti universitari come Andrea Parlato e Salvatore Sammartino, ma anche Giovanni Badagliacca e Antonia Barbara, rispettivamente Capo Ufficio legale della Direzione provinciale e regionale dell’Agenzia.
L’evento, in programma presso la sede della Direzione regionale dell’Agenzia (Sala Blu, via Konrad Roentgen, ore 15), si aprirà con i saluti istituzionali di Castrense Giamportone, Direttore regionale delle Entrate, cui faranno seguito gli interventi dello stesso Russo e di Sandro Paino, Presidente degli avvocati tributaristi di Palermo.
FONTE:EUTEKNE
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