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venerdì 17 febbraio 2012

riforma fiscale In arrivo una prima «tranche» di semplificazioni fiscali

riforma fiscale 2012

In arrivo una prima «tranche» di semplificazioni fiscali

Il Governo starebbe studiando un decreto ad hoc, con anche la proroga per il bollo sui capitali scudati e chiarimenti sul primo acconto dell’IMU
/ Martedì 14 febbraio 2012
Dalla proroga per l’imposta di bollo “speciale” annuale sulle attività finanziarie oggetto di emersione in applicazione delle diverse edizioni dello scudo fiscale alla fissazione per il primo acconto dell’aliquota di base dell’IMU, passando per lo spesometro.
Sarebbero queste alcune delle misure che, secondo indiscrezioni, potrebbero essere contenute nel decreto sulle semplificazioni fiscali al quale il Governo starebbe lavorando. Atteso inizialmente per oggi, il provvedimento potrebbe slittare di qualche giorno, considerato che il maltempo a Roma ha rallentato anche i passaggi per la messa a punto del decreto.
La proroga di una scadenza imminente dovrebbe comunque comparire nel testo: in materia d’imposta di bollo sui capitali scudati, infatti, in base all’art. 19, comma 8 del DL n. 201/2011 convertito, gli intermediari di cui all’art. 11, comma 1, lett. b) del DL n. 350/2001 devono provvedere a trattenere l’imposta dal conto del soggetto che ha effettuato l’emersione o ricevere provvista dallo stesso contribuente ed effettuare il relativo versamento entro il 16 febbraio di ciascun anno con riferimento al valore delle attività ancora segretate al 31 dicembre dell’anno precedente. Inoltre, il versamento va effettuato secondo le disposizioni contenute nel capo III del DLgs. n. 241/97 e, per il solo pagamento da effettuare nel 2012, il valore delle attività segretate è quello al 6 dicembre 2011.
Uno slittamento di tale termine parrebbe scontato, anche perché la norma presenterebbe qualche dubbio interpretativo che potrebbe essere risolto contestualmente a una proroga. Resta da vedere se il rinvio riuscirà a entrare nel pacchetto delle semplificazioni fiscali o se verrà inserito nel primo “veicolo” utile, magari in sede parlamentare.
Comunque, il cantiere della riforma fiscale sarebbe in piena attività e si muoverebbe su due vie parallele: quella del decreto, in cui entrerebbero alcuni primi provvedimenti, e quella della legge-delega, dove dovrebbe essere messa mano a temi di più ampio respiro.
Innanzitutto, potrebbe arrivare un intervento sulle detrazioni fiscali: il rischio, altrimenti, è quello di avere un altro rincaro dell’IVA a partire da settembre, ipotesi che, secondo quanto trapela, il Governo vorrebbe evitare.
Nell’esercizio della delega, poi, potrebbero essere inserite le norme che legano i frutti della lotta all’evasione all’alleggerimento del carico fiscale, soprattutto su lavoratori dipendenti e pensionati.
Altri temi sui quali si starebbe lavorando, anche questi per la delega, sarebbero la riforma delle rendite catastali (si starebbe studiando il passaggio dai “vani” ai metri quadrati) e l’abuso del diritto, per il quale si dovrebbero segnare paletti più definiti per capire quando le scelte fiscali sono legittime e quando invece configurano elusione ed evasione fiscale. Una norma, questa, che dovrebbe dare maggiore certezza alle imprese.
Invece, una soluzione più a stretto giro, che potrebbe comparire nell’atteso decreto, riguarderebbe l’IMU. La proroga al 30 giugno (inserita nel “Milleproroghe”) per l’approvazione del bilancio di previsione, da parte degli Enti locali, crea infatti incertezze per il pagamento del primo acconto. La via sarebbe quella di sancire che a giugno si paga ovunque con le aliquote di base: 4 per mille per la prima casa e 7,6 per mille per gli altri immobili. A questo punto, è probabile che si rimetta mano anche ad alcune agevolazioni, come quelle per l’edilizia popolare o per gli edifici storici.
S’ipotizza la reintroduzione del “vecchio” elenco clienti e fornitori
Il Governo starebbe anche lavorando allo “spesometro”, ossia l’obbligo di presentazione della comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA in base a quanto disposto dall’art. 21 del DL 78/2010 convertito.
Sarebbero infatti in vista modifiche, ipotizzando la reintroduzione del “vecchio” elenco clienti e fornitori, secondo quanto indicato anche in alcune mozioni approvate alla Camera.
Infine, dovrebbero essere inserite norme relative al settore dei giochi, al fine di combattere il fenomeno del gioco illegale e tutelare il “made in Italy”. Secondo l’agenzia specializzata AgiproNews, il pacchetto varrebbe 500 milioni e prevedrebbe sanzioni anche per chi “scommette” fuori dai confini dei giochi autorizzati dallo Stato.

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