In arrivo il nuovo Isee, stretta sui nuclei familiari fittizi
E, come per il redditometro, sotto la lente finirà anche il possesso di auto di lusso, moto di grossa cilindrata oltre 500 cc e barche. Con una new entry pesantissima: il debutto nella ricchezza delle famiglie dei patrimoni mobiliari, dai Bot alla partecipazioni azionarie.
È in dirittura arrivo il nuovo Isee (indicatore della situazione economica equivalente), che giovedì, dopo il via libera del Consiglio di Stato e il recepimento della sentenza di dicembre della Consulta, approderà in Conferenza unificata tra Governo, Regioni e Comuni. Un'arma contro i furbetti del Welfare che sarebbe dovuta scattare a inizio anno e che ora è all'ultimo miglio dell'operatività.
Nel bel mezzo della campagna elettorale dove la parola d'ordine di tutti è la lotta all'evasione e agli sprechi, Governo ed enti locali hanno deciso di tirare dritto. E così ora, dopo il redditometro, si stringe il cerchio per scoprire anche i finti poveri che abusano delle prestazioni dello stato sociale. Controlli a tappeto, verifica del reddito e dei patrimoni immobiliari ma anche immobiliari con franchigie graduate a cominciare dallo sconto fino a 3mila euro per i dipendenti e di 1.000 per i pensionati, nuova definizione dei nuclei familiari per stroncare gli abusi, revisione della scala di equivalenza tra redditi e composizione del nucleo familiare: questi i capisaldi del nuovo Isee su cui sindaci e governatori sono pronti a dare l'«intesa» al Governo, anche dopo i rilievi della Consulta che aveva bocciato la mancata previsione di un accordo tra Stato e autonomie. L'Isee, che farà salve le competenze di Trento e Bolzano, sarà modificabile in corso d'opera durante l'anno: si chiamerà «Isee corrente» e potrà fotografare la condizione reddituale più vicina nel tempo per considerare le variazioni più rilevanti (fino al 25% in meno) dell'indicatore che siano intanto intervenute: un'ancora di salvataggio per chi, tanto più in tempo di crisi, perde il lavoro o chiude l'attività imprenditoriale.
Le novità sono numerose e determineranno un taglio dei costi delle prestazioni sociali. A cominciare dall'individuazione nuova di zecca dei nuclei familiari, il passepartout per pesare i redditi: i coniugi con diversa residenza anagrafica saranno considerati nuclei distinti solo dopo una pronuncia di separazione giudiziale o l'omologazione della separazione consensuale, quando s'è persa la potestà dei figli o c'è stata domanda di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio. Mentre un figlio maggiorenne non convivente con la famiglia, ma a suo carico ai fini Irpef, farà parte a pieno titolo del reddito familiare complessivo.
Ai redditi familiari dichiarati ai fini Irpef si aggiungeranno nella somma complessiva anche quelli soggetti a imposta sostitutiva o ritenuta d'acconto, proventi da attività agricola, assegni di mantenimento dei figli, redditi fondiari non affittati sottoposti a Imu, redditi figurativi da attività finanziaria. Nel calcolo finiranno però anche trattamenti assistenziali e previdenziali e le «carte di debito» riconosciute alle famiglie. Dal totale si potranno sottrarre sconti e franchigie mirati: fino a 5mila euro sulle spese sanitarie dei disabili, fino al 20% dei redditi da lavoro dipendente con tetto a 3mila euro e a 1.000 per i pensionati. Non solo: sconto fino a 7mila euro per chi vive in affitto e di 5mila per chi vive nella casa di proprietà che potrà aumentare di 500 euro per ciascun componente il nucleo (con tetto a 7mila). Una franchigia da 3.500 a 6.500 euro, a seconda del grado di infermità, sarà prevista se nel nucleo è presente un disabile.
Fari puntati naturalmente anche sulla situazione patrimoniale delle famiglie. A partire dal patrimonio immobiliare (incluso quello detenuto all'estero), nel quale il valore delle case e dei terreni è quello valido ai fini Imu: si potrà però sottrarre il mutuo residuo e per chi vive nella casa di proprietà il valore dell'abitazione, al netto del mutuo, sarà considerato pari a due terzi. Nel patrimonio mobiliare, invece, entreranno conti correnti bancari e postali, titoli di stato, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi, azioni e quote di fondi d'investimento, partecipazioni in Italia e all'estero. Anche per il patrimonio mobiliare scatterà la franchigia, con un tetto fino a 10mila euro.
di Marco Mobili e Roberto TurnoCronologia articolo SOLE 24 ORE
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