semplificazione amministrativa
Anagrafe tributaria a misura di minoranze linguistiche
La circ. 34 dell’Agenzia, pubblicata ieri, prevede la possibilità di registrare in forma originale nomi e cognomi contenenti caratteri «diacritici»
/ Giovedì 21 luglio 2011
L’Anagrafe tributaria si adegua alle disposizioni a tutela delle minoranze linguistiche, permettendo la registrazione di dati anagrafici (nome e cognome) con caratteri diacritici, ossia contenenti simboli quali dieresi, cediglie e accenti circonflessi, particolarmente utilizzati all’estero. Lo ha stabilito la circ. 34/2011, diffusa ieri dall’Agenzia delle Entrate.
L’acquisizione di tali dati nel formato originale è già possibile per le anagrafi dei Comuni, come sancito dalla circolare n. 1/2008 del Ministero dell’Interno, che ha peraltro fissato alcune regole per la traslitterazione di nomi e cognomi nel caso in cui i caratteri diacritici non possano essere mantenuti.
Con l’adeguamento imposto ora dall’Agenzia delle Entrate, la procedura viene adottata anche per il trattamento da parte dell’Anagrafe tributaria, utilizzando sia il formato originale “diacritico” sia la traslitterazione: “Resta fermo – precisa la circolare – l’utilizzo, nei nomi e cognomi che terminano con una vocale accentata, della relativa vocale senza accento, seguita dal segno dell’apostrofo”.
A livello procedurale, saranno i Comuni a inviare – mediante il sistema di colloquio telematico INA SAIA – i dati con segni diacritici. I cittadini interessati potranno così ottenere automaticamente i nuovi tesserini.
L’acquisizione di tali dati nel formato originale è già possibile per le anagrafi dei Comuni, come sancito dalla circolare n. 1/2008 del Ministero dell’Interno, che ha peraltro fissato alcune regole per la traslitterazione di nomi e cognomi nel caso in cui i caratteri diacritici non possano essere mantenuti.
Con l’adeguamento imposto ora dall’Agenzia delle Entrate, la procedura viene adottata anche per il trattamento da parte dell’Anagrafe tributaria, utilizzando sia il formato originale “diacritico” sia la traslitterazione: “Resta fermo – precisa la circolare – l’utilizzo, nei nomi e cognomi che terminano con una vocale accentata, della relativa vocale senza accento, seguita dal segno dell’apostrofo”.
Resta immutata la composizione del codice fiscale
Nulla cambia per il metodo di composizione del codice fiscale, che continuerà a “pescare” negli stessi 26 caratteri maiuscoli, ma nome e cognome compariranno sul fronte del codice fiscale e della tessera sanitaria, sia in formato “originale” con simboli diacritici sia in formato traslitterato. Quest’ultimo verrà usato, in via esclusiva, “in tutti gli atti e documenti nei quali non è possibile impiegare la forma originale”.A livello procedurale, saranno i Comuni a inviare – mediante il sistema di colloquio telematico INA SAIA – i dati con segni diacritici. I cittadini interessati potranno così ottenere automaticamente i nuovi tesserini.
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