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lunedì 17 dicembre 2012

Legge di stabilità al rush finale

Legge di stabilità al rush finale, modifiche per Tobin tax e IMU

Sale a 200 euro il limite massimo dell’imposta sulle transazioni finanziarie, mentre il gettito IMU spettante allo Stato dal 2013 passerà ai Comuni


Il Ddl. di stabilità dovrebbe approdare all’Aula del Senato martedì prossimo, per poi ottenere il “timbro definitivo” (terza lettura) della Camera. Stando a fonti in Senato, infatti, subito dopo il via libera definitivo al provvedimento, sarebbero attese le dimissioni del Premier Mario Monti e quindi lo scioglimento delle Camere, da cui dipenderà la data in cui verranno indette le elezioni.
La legge di stabilità, in ogni caso, dovrebbe essere approvata entro Natale, come del resto ha ribadito il Sottosegretario al Ministero dell’Economia Gianfranco Polillo, escludendo un ulteriore protrarsi dei lavori. In un primo tempo, comunque, i lavori, in Commissione Bilancio del Senato, avrebbero dovuto concludersi ieri, ma alla fine si è optato per una “limatura” nel weekend. Oggi, infatti, la Commissione sarà ancora al lavoro, e dopo una domenica “di riflessione”, ricomincerà lunedì mattina.
Intanto, ieri, hanno incassato il via libera diverse norme riscritte da Governo e relatori. A causa delle annunciate dimissioni del Premier e del vicino scioglimento delle Camere, infatti, non c’è tempo per approvare i molti decreti e disegni di legge al momento in discussione e la legge di stabilità, già discretamente corposa, rischia di diventare un provvedimento “monstre”, nel quale, riprendendo lo schema delle classiche Finanziarie del passato, potrebbero confluire diverse misure inizialmente contenute in altri testi.
Nel dettaglio, la Commissione Bilancio ha approvato l’emendamento governativo sulla Tobin tax, che, come già sottolineato su Eutekne.info (si veda “Fuori dalla Tobin tax il trasferimento di quote di srl” del 14 dicembre), apporta significative modifiche all’imposta sulle transazioni finanziarie. Stando alle indiscrezioni, il testo approvato raddoppierebbe l’imposta massima, che passerebbe da 100 a 200 euro per operazioni con “sottostante” di oltre 1 milione. Sarebbero poi state modificate le fasce degli strumenti colpiti, portandole da due a tre, con un’ulteriore distinzione dell’imposizione. Esentata, infine, la finanza etica.
Ennesima novità, inoltre, sul fronte IMU. Un emendamento dei relatori prevede infatti che meno della metà degli oltre 16 miliardi derivanti dall’imposta nel biennio 2013-2014, della fetta spettante finora allo Stato, finirà ai Comuni. Nelle casse dell’Erario resterà invece il gettito derivante da capannoni e opifici.
All’Erario resterà il gettito IMU da capannoni e opifici
Ancora, nell’ambito delle misure fiscali, sono stati fissati i tempi per la TARES (o RES), il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi istituito dall’art. 14 del DL 201/2011: dal prossimo 1° gennaio, infatti, si dovrebbe poter pagare la prima rata, che sarà seguita da altre tre (aprile, luglio, ottobre). Il versamento della prima rata, fino alla messa a punto da parte dei Comuni delle nuove tariffe, sarà considerato in acconto e commisurato alla vecchia TARSU o TIA. Modifiche, poi, per l’individuazione dei metri sui quali calcolare quantità e qualità dei rifiuti.
Tra le altre misure approvate, si segnalano: la nuova copertura per gli ammortizzatori sociali in deroga, che potranno contare su 1,5 miliardi più 200 “potenziali”; la gratuità delle ricongiunzioni pensionistiche per tutti coloro che sono passati dal pubblico impiego (o da un fondo sostitutivo ed esonerativo) all’INPS prima del 30 luglio 2010; lo “stop” alle trattenute del 2,5% sul TFR in busta paga per i dipendenti pubblici; le verifiche “straordinarie” nei confronti del personale sanitario dichiarato “inidoneo alla mansione specifica e destinato alle cosiddette mansioni di minor aggravio”.
Ancora aperto, infine, il nodo del riordino delle Province. Un emendamento governativo – alla tarda serata di ieri non ancora approvato – punterebbe infatti a prorogare di un anno l’entrata in vigore delle disposizioni contenute nel decreto “Salva Italia” e relative alle funzioni delle Province. Ciò perché le proposte di modifica all’emendamento governativo sarebbero decisamente numerose e avrebbero come obiettivo quello di “smontare” la riforma. Sulla questione ci sarebbe però ancora margine per la trattativa.
Starebbe poi circolando anche una bozza di “Milleproroghe”, il classico DL di fine anno che dovrebbe anch’esso confluire nella legge di stabilità, a causa dei tempi ristrettissimi.
FONTE:EUTEKNE

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