Accertamento
Sotto tiro IVA, studi di settore e lavoratori autonomi
Anche le anomalie sulle rimanenze di magazzino attirano i verificatori, secondo quanto emerge dalla circolare 21 di ieri
Nel dettare le istruzioni operative per i controlli 2011 (circ. 21/2011), l’Agenzia delle Entrate si sofferma in particolare modo sulle imprese di minori dimensioni e sui lavoratori autonomi.
Viene richiamata la nota del 14 febbraio scorso, ove sono stati illustrati vari esempi in merito a percorsi di analisi del rischio e di selezione, che concernono in particolare la platea di contribuenti soggetti agli studi di settore.
Infatti, il rischio di evasione, e la consequenziale necessità di controllo, viene rinvenuto nelle seguenti situazioni:
- soggetti che hanno presentato il modello per gli studi di settore e sono risultati non congrui, nei confronti dei quali occorre tenere rigorosamente presente l’obbligo di attivazione del contraddittorio preventivo, nonché la motivazione del successivo avviso di accertamento;
- soggetti congrui e “appiattiti” alle risultanze degli studi, e soggetti congrui a seguito di adeguamento significativo alle risultanze degli studi stessi;
- soggetti che, nonostante rientrino nel campo di applicazione degli studi, non hanno presentato il modello;
- soggetti per i quali non sono applicabili gli studi di settore;
- soggetti che hanno evidenziato perdite per più periodi d’imposta consecutivi.
A detto percorso metodologico vengono affiancate talune risultanze derivanti dall’Anagrafe tributaria, tra le quali rientrano i comportamenti anomali nella gestione del magazzino. Inoltre, attenzione viene dedicata altresì ai titolari di partita IVA che hanno omesso di dichiarare in tutto o in parte compensi di lavoro autonomo certificati dai sostituti d’imposta nei modelli 770, sui periodi d’imposta 2006 e 2007, e ai soggetti che, pur essendone obbligati, hanno omesso di presentare la dichiarazione IVA, sempre per i periodi d’imposta 2006 e 2007.
L’Agenzia delle Entrate rammenta espressamente il bisogno di incrementare l’attività di controllo nei confronti degli esercenti arti e professioni, privilegiando le indagini finanziarie quale modalità istruttoria.
Viene poi dato spazio alle istruzioni riguardanti i grandi contribuenti, le persone fisiche, gli enti non commerciali, le società cooperative e l’attività di contrasto all’evasione internazionale. Non mancano, infine, istruzioni sull’attività di riscossione e sull’antifrode.
I suddetti argomenti saranno comunque oggetto di successivi interventi.
Viene richiamata la nota del 14 febbraio scorso, ove sono stati illustrati vari esempi in merito a percorsi di analisi del rischio e di selezione, che concernono in particolare la platea di contribuenti soggetti agli studi di settore.
Infatti, il rischio di evasione, e la consequenziale necessità di controllo, viene rinvenuto nelle seguenti situazioni:
- soggetti che hanno presentato il modello per gli studi di settore e sono risultati non congrui, nei confronti dei quali occorre tenere rigorosamente presente l’obbligo di attivazione del contraddittorio preventivo, nonché la motivazione del successivo avviso di accertamento;
- soggetti congrui e “appiattiti” alle risultanze degli studi, e soggetti congrui a seguito di adeguamento significativo alle risultanze degli studi stessi;
- soggetti che, nonostante rientrino nel campo di applicazione degli studi, non hanno presentato il modello;
- soggetti per i quali non sono applicabili gli studi di settore;
- soggetti che hanno evidenziato perdite per più periodi d’imposta consecutivi.
A detto percorso metodologico vengono affiancate talune risultanze derivanti dall’Anagrafe tributaria, tra le quali rientrano i comportamenti anomali nella gestione del magazzino. Inoltre, attenzione viene dedicata altresì ai titolari di partita IVA che hanno omesso di dichiarare in tutto o in parte compensi di lavoro autonomo certificati dai sostituti d’imposta nei modelli 770, sui periodi d’imposta 2006 e 2007, e ai soggetti che, pur essendone obbligati, hanno omesso di presentare la dichiarazione IVA, sempre per i periodi d’imposta 2006 e 2007.
L’Agenzia delle Entrate rammenta espressamente il bisogno di incrementare l’attività di controllo nei confronti degli esercenti arti e professioni, privilegiando le indagini finanziarie quale modalità istruttoria.
Attenzione anche alle perdite per due esercizi consecutivi
Gli accessi “brevi”, poi, saranno finalizzati a verificare la correttezza nonché la veridicità dei dati dichiarati sempre ai fini dell’applicazione degli studi di settore, così come al controllo del rispetto in ordine agli “obblighi strumentali” e della regolarità del personale impiegato.Viene poi dato spazio alle istruzioni riguardanti i grandi contribuenti, le persone fisiche, gli enti non commerciali, le società cooperative e l’attività di contrasto all’evasione internazionale. Non mancano, infine, istruzioni sull’attività di riscossione e sull’antifrode.
I suddetti argomenti saranno comunque oggetto di successivi interventi.
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