accertamento
Controlli 2011 su tre «fronti» per le persone fisiche
L’attività di controllo, che punta in misura considerevole sul redditometro, si snoderà lungo tre direttrici
Anche per le persone fisiche, così come per le medie imprese, la circolare n. 21/2011 dell’Agenzia delle Entrate, diramata in materia di controlli per l’anno in corso, conferma i percorsi metodologici che hanno caratterizzato le analoghe attività svolte lo scorso anno.
Per questa categoria di soggetti, la “triade” dei controlli che farà la parte del leone sarà composta:
- dal piano di controlli “formali” delle dichiarazioni dei redditi, ex art. 36-ter del DPR n. 600/1973, fondato essenzialmente sui più rilevanti rischi di esposizione di deduzioni dal reddito complessivo e/o di crediti o detrazioni d’imposta non spettanti;
- dal piano di accertamenti parziali cosiddetti “automatizzati”, in materia di imposte sui redditi, ad alta potenzialità di recupero della cosiddetta “micro-evasione”;
- dal piano straordinario di controlli finalizzati alla determinazione sintetica del reddito delle persone fisiche, previsto dal DL n. 112/2008.
Analizziamoli distintamente al fine di evidenziare gli aspetti di maggiore interesse per professionisti e contribuenti.
Per i controlli delle dichiarazioni dei redditi, quindi aspetti legati essenzialmente alla corrispondenza di ritenute, deduzioni e detrazioni con la documentazione probante, continueranno a giungere agli Uffici periferici le segnalazioni effettuate a livello centrale, che comportano, come noto, la richiesta di documentazione al contribuente ai sensi dell’art. 36-ter del DPR n. 600/1973.
In proposito, vale la pena ricordare che, anche per questa attività di controllo “formale”, il DL n. 78/2010 ha previsto la predisposizione di un’analisi di rischio, grazie alla quale la circolare non fa mistero di attendersi un incremento delle maggiori imposte effettivamente recuperate.
Passando agli avvisi di accertamento parziale “automatizzato”, fermo restando che si prospetta un incremento del loro numero rispetto al 2010, l’Agenzia tiene la barra ferma a dritta nei confronti dei redditi di lavoro dipendente, a fronte dell’assenza di dichiarazione ovvero con dichiarazione presentata, e dei redditi di fabbricati, la cui attribuzione è passata di recente al Centro operativo di Pescara.
Non solo: il raggio di azione si amplierà anche con riferimento ai redditi “diversi”, da quadro RL, e ai redditi “di partecipazione”, da quadro RH, per il biennio 2006 e 2007 grazie agli elenchi che, elaborati a livello centrale, saranno recapitati alle Direzioni provinciali.
In merito, la circolare invita gli Uffici periferici a rivolgere lo sguardo sul territorio ricadente sotto la propria competenza, in ragione del fatto che un focus a livello locale non può che essere maggiormente puntuale delle elaborazioni effettuate a livello centrale sulla sola scorta delle risultanze dell’Anagrafe tributaria.
Il documento prospetta, addirittura, l’avvio di apposite campagne di accessi finalizzate all’acquisizione di dati ed elementi propedeutici alla maggiore conoscenza del territorio e, conseguentemente, all’utilizzo nella fase accertativa sintetica: una sorta di controllo economico del territorio che la Guardia di Finanza, per analoghe finalità ma con impiego di risorse decisamente più rilevanti, svolge già da un triennio.
Il tutto anche con la finalità di evitare l’avvio di “controlli che portino alla contestazione di un maggior reddito di ammontare esiguo (poche migliaia di euro), anche nel presupposto che in quest’ultimo caso la ricostruzione può risentire di una insufficiente qualità probatoria delle presunzioni utilizzate”.
Per questa categoria di soggetti, la “triade” dei controlli che farà la parte del leone sarà composta:
- dal piano di controlli “formali” delle dichiarazioni dei redditi, ex art. 36-ter del DPR n. 600/1973, fondato essenzialmente sui più rilevanti rischi di esposizione di deduzioni dal reddito complessivo e/o di crediti o detrazioni d’imposta non spettanti;
- dal piano di accertamenti parziali cosiddetti “automatizzati”, in materia di imposte sui redditi, ad alta potenzialità di recupero della cosiddetta “micro-evasione”;
- dal piano straordinario di controlli finalizzati alla determinazione sintetica del reddito delle persone fisiche, previsto dal DL n. 112/2008.
Analizziamoli distintamente al fine di evidenziare gli aspetti di maggiore interesse per professionisti e contribuenti.
Per i controlli delle dichiarazioni dei redditi, quindi aspetti legati essenzialmente alla corrispondenza di ritenute, deduzioni e detrazioni con la documentazione probante, continueranno a giungere agli Uffici periferici le segnalazioni effettuate a livello centrale, che comportano, come noto, la richiesta di documentazione al contribuente ai sensi dell’art. 36-ter del DPR n. 600/1973.
In proposito, vale la pena ricordare che, anche per questa attività di controllo “formale”, il DL n. 78/2010 ha previsto la predisposizione di un’analisi di rischio, grazie alla quale la circolare non fa mistero di attendersi un incremento delle maggiori imposte effettivamente recuperate.
Passando agli avvisi di accertamento parziale “automatizzato”, fermo restando che si prospetta un incremento del loro numero rispetto al 2010, l’Agenzia tiene la barra ferma a dritta nei confronti dei redditi di lavoro dipendente, a fronte dell’assenza di dichiarazione ovvero con dichiarazione presentata, e dei redditi di fabbricati, la cui attribuzione è passata di recente al Centro operativo di Pescara.
Non solo: il raggio di azione si amplierà anche con riferimento ai redditi “diversi”, da quadro RL, e ai redditi “di partecipazione”, da quadro RH, per il biennio 2006 e 2007 grazie agli elenchi che, elaborati a livello centrale, saranno recapitati alle Direzioni provinciali.
Nuove campagne di accessi per migliorare la conoscenza del territorio
Infine, gli accertamenti sintetici, in ragione della necessità di completare entro il 2011 il piano straordinario triennale contemplato dal DL n. 112/2008: la circolare, in proposito, fermo restando il raggiungimento dell’obiettivo di almeno 35.000 controlli, richiama gli Uffici a una migliore attività di analisi e selezione volta ad incrementare i risultati rispetto a quanto è stato fatto nel corso del 2010.In merito, la circolare invita gli Uffici periferici a rivolgere lo sguardo sul territorio ricadente sotto la propria competenza, in ragione del fatto che un focus a livello locale non può che essere maggiormente puntuale delle elaborazioni effettuate a livello centrale sulla sola scorta delle risultanze dell’Anagrafe tributaria.
Il documento prospetta, addirittura, l’avvio di apposite campagne di accessi finalizzate all’acquisizione di dati ed elementi propedeutici alla maggiore conoscenza del territorio e, conseguentemente, all’utilizzo nella fase accertativa sintetica: una sorta di controllo economico del territorio che la Guardia di Finanza, per analoghe finalità ma con impiego di risorse decisamente più rilevanti, svolge già da un triennio.
Il tutto anche con la finalità di evitare l’avvio di “controlli che portino alla contestazione di un maggior reddito di ammontare esiguo (poche migliaia di euro), anche nel presupposto che in quest’ultimo caso la ricostruzione può risentire di una insufficiente qualità probatoria delle presunzioni utilizzate”.
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