riforma fiscale
La riforma fiscale potrebbe approdare alla Camera il 9 o 10 ottobre
Da martedì prossimo, la Commissione
Finanze comincerà a votare gli oltre 300 emendamenti al Ddl. delega, ma
non è escluso il voto di fiducia
A partire da martedì prossimo, la Commissione Finanze della Camera inizierà a votare gli emendamenti al Ddl. delega fiscale, e avrà una settimana di tempo per licenziare il provvedimento.Intanto, si è conclusa ieri la discussione generale e sono stati dichiarati inammissibili 11 proposte di modifica su un totale di 320. Nessun emendamento è stato presentato dal Governo o dal relatore, che, però, potranno proporre modifiche in qualunque momento. La tabella di marcia serrata stabilita da Montecitorio prevede, come stabilito dalla conferenza dei capigruppo, l’avvio della discussione generale in Aula il 9 o 10 ottobre.
Anche se c’è chi è già pronto a scommettere che l’unica strada per il via libera sia blindare il Ddl. mediante voto di fiducia: il rischio sarebbe infatti quello di “scontrarsi” con la sessione di bilancio, che dovrebbe partire a breve a Montecitorio.
“Il mio giudizio sugli emendamenti è nel complesso positivo – ha commentato il relatore al testo Alberto Fluvi – non c’è nulla di scandaloso”. I gruppi, comunque, per consentire il rispetto del calendario, si sono impegnati a segnalare entro martedì le proposte prioritarie tra quelle presentate.
Nel dettaglio, in cima alla lista dei temi sui quali concentrare l’attenzione, per il Pd vi sarebbe la richiesta d’inserire nel provvedimento il Fondo “salva tasse”, creato dall’ex Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, con l’obiettivo di ridurre il Fisco a carico di dipendenti e pensionati attraverso i proventi della lotta all’evasione. Il Pd chiede infatti d’incardinare all’interno della nuova legge di finanza pubblica le previsioni sulle somme che saranno recuperate dalla lotta all’evasione e che potranno andare al fondo.
Sotto la lente di ingrandimento c’è poi la riforma del Catasto, con la richiesta di garanzie, da parte parlamentare, che tale revisione porti a un’invarianza della pressione fiscale, soprattutto per quanto riguarda la prima casa.
Inoltre, si potrebbe prevedere la possibilità di ricorrere alla giurisdizione amministrativa per affrontare nel merito i ricorsi per le tariffe applicate ritenute inique.
Si punterebbe sulla non rilevanza penale dell’abuso del diritto
Ancora, si punterebbe a fare in modo che le nuove norme sull’abuso del diritto comprendano anche l’irrilevanza penale: esigenza, questa, espressa soprattutto dal Pdl, mentre il Pd sembrerebbe più orientato a un “parere” preventivo, che i contribuenti dovrebbero chiedere all’Amministrazione finanziaria per evitare situazioni di elusione.Si chiede poi anche una norma di coordinamento tra i decreti attuativi della delega fiscale e quelli che mancano sul federalismo fiscale. In particolare, la richiesta sarebbe di omogeneizzare le addizionali IRPEF regionali e comunali.
Infine, tra i nodi che la Commissione si troverà a dover affrontare ne esiste poi uno bipartisan: si tratta della riorganizzazione delle Agenzie fiscali, voluta dal Governo, che però non convince i deputati, che non concordano sulla necessità dell’accorpamento delle strutture.
/ REDAZIONE
FONTE:EUTEKNE
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