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martedì 8 ottobre 2013

Il vecchio redditometro in affanno sul 2008 se non si risponde al questionario 2007

Il vecchio redditometro in affanno sul 2008 se non si risponde al questionario 2007


Mercoledì, 18 Settembre 2013
L’accertamento da redditometro per il 2008 trova un ostacolo dallo spirare dei termini di accertamento per il 2007.
Sono ancora molti i contribuenti che stanno ricevendo dall’Agenzia delle entrate il questionario (ex articoli 32 e 38, comma 7 del D.P.R. 600/1973) propedeutico all’accertamento da redditometro per l’anno 2008: ma per far scattare lo strumento accertativo occorre lo scostamento, per almeno il 25%, per due anni.
Così, chi non ha avuto altri accertamenti in passato, potrebbe aver ricevuto la lettera con la quale l’Ufficio intima l’invio dei dati per il 2007 e per il 2008, pena l’applicazione di sanzioni da € 258 ad € 2.065, ai sensi dell’art. 11, lett. c, D.Lgs. 471/1997.
Evidentemente il contribuente non è tenuto a compilare il questionario relativo al 2007, in quanto i termini per esperire l’accertamento, salvo l’allungamento dei termini in casi particolari (omessa dichiarazione, applicazione di sanzioni penali...), sono spirati il 31 dicembre 2012.
Ma senza il 2007, l’accertamento del 2008 non si può fare, in quanto presupposto necessario è il verificarsi di uno scostamento per almeno due anni. A nulla vale che la richiesta sia finalizzata alla legittimazione dell’accertamento 2008, in quanto la base per l’accertamento da redditometro per tale anno richiede che si sia accertato uno scostamento anche (ad esempio) per l’anno precedente. Se all’Agenzia delle entrate fosse concesso di chiedere i dati del 2007, il contribuente dovrebbe avere il diritto di difendersi: di fatto si riaprirebbe il termine per l’accertamento anche di tale anno, invero già spirato (articolo 43, comma 1, D.P.R. 600/1973).
La conclusione è che, se l’Ufficio non ha richiesto il dati del 2007 entro il 2012, non si ha la prova dello scostamento per due anni e l’eventuale accertamento emanato d’ufficio sarebbe illegittimo.
Ma ciò che più conta, laddove vengono calpestati i diritti fondamentali (di difesa, della certezza del diritto...) si incrina il rapporto di fiducia tra contribuenti e Fisco, che è alla base di un sistema tributario civile e costituzionalmente orientato.

18 settembre 2013
fonte 
di Claudio Sabbatini e Gioacchino Pantoni

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