Dal 1° gennaio 2013, la legge n. 228/2012 ha previsto la
possibilità per tutti i soggetti passivi Iva (quindi sia imprese che
professionisti) di emettere una fattura semplificata per operazioni di
importo complessivo non superiore a 100 euro e per le note di
variazione. Rispetto alla fattura ordinaria in alternativa
all'indicazione della ditta, ragione sociale, nome e cognome, residenza
del cessionario o committente, può essere indicato il solo codice
fiscale o il numero di partita Iva, in caso di soggetto stabilito in
Italia, oppure il numero di identificazione Iva del relativo Stato, in
caso di soggetto stabilito in altro Stato Ue (articolo 21-bis del Dpr
633/1972). Inoltre non deve essere esposta l'Iva in trasparenza ma il
corrispettivo viene indicato con Iva compresa (indicando l'aliquota per
consentire lo scorporo dell'imposta). Date le ridotte informazioni che
devono essere indicate nonché il ridotto importo dell'operazione la
categoria di soggetti che potrebbero maggiormente beneficiare della
fattura semplificata sono i ristoranti e le pizzerie.
Si precisa
infine che la fattura semplificata non può essere emessa per le cessioni
intracomunitarie e per le operazioni effettuate nei confronti di un
soggetto passivo che è debitore dell'imposta in un altro Stato Ue.
(articolo 21-bis, comma 2, lettera a) e b) del Dpr 633/1972).
fonte:sole24ore
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