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mercoledì 5 febbraio 2014

Redditometro con incognita spese Istat

5 febbraio 2014


Secondo l’Agenzia, rilevano la presenza di spese per elementi certi

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Premessa – Mentre l’Authority per la Privacy impone la loro eliminazione, l’Agenzia delle Entrate rilancia sulle medie Istat. Nel corso dell’incontro Telefisco 2014 i tecnici dell’Agenzia delle Entrate hanno, infatti, affermato che nel nuovo redditometro sono legittimamente utilizzabili per il calcolo delle spese connesse ad elementi certi.

Decreto redditometro - Il D.M. 24 dicembre 2012 aveva fin dal principio considerato 56 tipologie di spese per consumi (poi vi sono quelle per investimenti e i risparmi). Per 30 di queste spese (ad esempio le spese per il mutuo o per l'energia elettrica) viene previsto che si assume il valore delle spesa effettivamente sostenuta. Per 24 voci di spesa (ad esempio le spese scolastiche o quelle per alimentari e bevande) il decreto considera sia il valore della spesa effettivamente sostenuta che il valore figurativo dato dalla spesa media Istat o da studi socio economici. Per queste voci di spesa il decreto (articolo 1, comma 5) prevede che si assume il valore più elevato tra il dato disponibile conosciuto dall'Agenzia e il valore figurativo.

Circolare 24/E/2013 – Successivamente la circolare n. 24/E/2013 aveva suddiviso tali spese tra le “spese certe” e quelle che vengono definite “spese per elementi certi”. Le “spese certe” sono indubbiamente quelle 30 voci di spesa per le quali il decreto del redditometro considera quanto effettivamente speso. Delle “spese per elementi certi” non vi è invece traccia nel decreto del redditometro, il quale fa riferimento soltanto alle spese, senza alcuna distinzione. Secondo la circolare, si tratterebbe di quelle spese gestionali che derivano dalla disponibilità di determinati beni (abitazione, mezzi di trasporto). Questa tipologia di spese è senz'altro presente nella tabella allegata al decreto sul redditometro, ma viene annoverata tra tutte le altre spese per consumi. Non esiste, in sostanza, nel decreto del redditometro una specifica distinzione per le “spese per elementi certi”.

Tipologia di spesa - Infatti in queste spese, così definite dal documento di prassi, rientrano, ad esempio, le spese per acqua e condominio, per manutenzione ordinaria dell'abitazione, le spese per elettrodomestici e arredi, le spese per comunicazioni, le spese per trasporti.

Spese Istat - Si tratta di spese per le quali entrano in gioco anche i valori figurativi, dati dalla spesa media Istat e da studi socio-economici. Alla luce delle osservazioni del garante della Privacy nel corso di Telefisco 2014 è stato chiesto all’Agenzia delle Entrate se tra le “spese per elementi certi” si debbano eliminare i valori figurativi Istat

Telefisco 2014 – A tale domanda li tecnici delle Entrate hanno risposto che “in base ai contenuti del parere del Garante si ritiene che le spese medie Istat sono legittimamente utilizzabili per il calcolo delle spese connesse ad elementi certi. In particolare, ci si riferisce al calcolo delle spese per la manutenzione ordinaria degli immobili e per acqua e condominio (parametrate ai metri quadrati effettivi delle abitazioni) e alle spese relative all'utilizzo degli autoveicoli (compresi moto, caravan, eccetera, parametrate ai KW effettivi)”.

Utilizzo delle spese Istat – In sostanza, l'Agenzia conferma anche a Telefisco 2014 che per le spese per elementi certi considererà i valori Istat; questo in quanto l'intervento del Garante della privacy è da intendersi riferito alle spese correnti (per le quali, invece, dopo l'intervento dello stesso Garante, non rileveranno i dati Istat).
Autore: Redazione Fiscal Focus

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